Il Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l’Asia (CRAST) nasce nella sua veste attuale come sviluppo autonomo del Centro Scavi e Ricerche in Asia dell’Is.M.E.O. e di Torino. Su iniziativa di Giorgio Gullini, titolare della cattedra di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Romana presso l’ateneo torinese, viene fondato con atto costitutivo del 16 settembre 1963 da Università di Torino, Comune di Torino e Provincia di Torino, cui si aggiungono successivamente Regione Piemonte (sino al 2014) e Fondazione CRT, con lo scopo di sostenere le ricerche archeologiche, soprattutto estere, dell’Istituto di Archeologia dell’Università di Torino, poi divenuto Dipartimento di Scienze Antropologiche, Archeologiche e Storico-Territoriali e, oggi, Dipartimento di Studi Storici. Il CRAST è stato riconosciuto con D.P.R. n. 702 del 28 marzo 1972, ed è iscritto dal 16 marzo 2010 al n.683 del Registro delle Persone Giuridiche presso la Prefettura di Torino.
Il CRAST opera da sempre nell’ottica di una corretta gestione e tutela del patrimonio culturale, ai fini della ricostruzione dei quadri storici e della presentazione al pubblico dei risultati delle ricerche archeologiche. All’estero assolve, per delega del Ministero degli Affari Esteri, i compiti della parte italiana in accordi di cooperazione internazionale attraverso ricerche archeologiche, attività di tutela e valorizzazione e percorsi di formazione per operatori e tecnici dei beni culturali.
Negli anni, ha sviluppato programmi di ricerca su tematiche di carattere storico e archeologico quali l'evoluzione storica delle antiche civiltà vicino-orientali, le ibridazioni e gli scambi interculturali nell’Asia di periodo ellenistico, la formazione dell'arte partica e i suoi rapporti con la cultura greco-romana, operando in diversi Paesi del Mediterraneo Occidentale (Italia, Tunisia), del Vicino Oriente (Siria, Libano, Giordania, Iraq), in Iran e Asia Centrale (Turkmenistan, Pakistan). In Iraq, da sempre cuore delle attività degli archeologi torinesi, ha promosso progetti di ricerca in siti di primaria importanza come Seleucia al Tigri, Choche-Veh Ardashir, Babilonia, Hatra, partecipando inoltre a campagne internazionali di salvataggio dei siti minacciati dalla costruzione di grandi bacini idrici nel nord del Paese. Oggi, il CRAST ha missioni attive in Iraq (Seleucia al Tigri), Turkmenistan (Nisa Partica) e Mongolia (Kharkhorin).
Parallelamente alla ricerca scientifica e allo scavo archeologico, il CRAST promuove progetti di tutela e valorizzazione del patrimonio storico-archeologico dei paesi in cui opera e attività di disseminazione e formazione in Italia e all’estero. Recentemente, queste progettualità hanno assunto una centralità sempre maggiore e un vero e proprio carattere di necessità, soprattutto alla luce dei conflitti e dell’instabilità che hanno segnato gli ultimi decenni di vita politica in paesi come l’Iraq. “Per aver favorito il recupero, il restauro e la catalogazione informatizzata di opere di fondamentale importanza storico-artistica in Iraq”, nel 2009 è stato insignito del Premio Rotondi ai salvatori dell’arte – Sezione mondo. Negli ultimi anni, l’impegno degli archeologi torinesi a favore del patrimonio iracheno si è concretizzato nel riallestimento di tre sale del piano terra dell’Iraq Museum, nella riapertura del Centro Italo-Iracheno per le Scienze Archeologiche e il Restauro di Baghdad – dove vengono realizzati ogni anno corsi di lingua italiana aperti a tutta la popolazione e attività di formazione per il personale dei musei e della Direzione delle Antichità – e nel progetto di riallestimento della sala sumerica del Museo di Baghdad, attualmente in corso di realizzazione.
Nell’abito della disseminazione dei risultati delle sue ricerche, il CRAST cura annualmente la pubblicazione di due riviste scientifiche (Mesopotamia e Parthica) e di tre collane di monografie di tema archeologico (Monografie di Mesopotamia, Mnème e Attività e Ricerca).